L'ANZIANITA' DI SERVIZIO

Il perdurare nel tempo di un rapporto di lavoro, oltre a consolidare i legami e a rendere più performanti le attività svolte, produce vari effetti economici sul contratto che si rendono evidenti, per così dire, a …. stati di avanzamento. Il fenomeno mostra i suoi effetti sin dalle prime fasi di instaurazione del rapporto di lavoro: si pensi, ad esempio, al periodo di prova, superato il quale (nella gran parte dei casi 8 giorni) i giorni pregressi entrano a far parte dell’anzianità di servizio. Ma vediamoli in dettaglio.

• MALATTIA – In caso di malattia al lavoratore spetta la conservazione del posto di lavoro per un periodo di 10 giorni di calendario, per anzianità fino a 6 mesi; 45 giorni di calendario, per anzianità fino a 2 anni; 180 giorni di calendario, per anzianità superiori. Per le stesse anzianità di servizio è corrisposta la retribuzione globale di fatto per un massimo rispettivamente di 8, 10, 15 giorni complessivi nell’anno nella misura del 50% per i primi 3 giorni di malattia e del 100% per i giorni successivi.


• SCATTI ANZIANITA’ – Per ogni biennio di servizio presso lo stesso datore di lavoro al lavoratore è riconosciuto un aumento del 4% sulla retribuzione minima contrattuale. Il numero massimo degli scatti è fissato in 7.

BADANTI & COLF 4, nella versione PRO, gestisce sia la malattia che gli scatti di anzianità.

Nessun legame concettuale, invece, hanno con l’anzianità di servizio istituti come le ferie, la 13ma mensilità o il TFR: questi infatti vanno interpretati come elementi puri della retribuzione in alcun modo soggetti a revisione in funzione diretta dell’anzianità del rapporto di lavoro.